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2 Ottobre 2024

Dl Omnibus: un mld a evasori invece che a famiglie

Il governo ha scelto l’occupazione del potere invece di individuare misure urgenti per garantire diritti di cittadinanza fondamentali come la salute, l’istruzione e il lavoro”. Lo ha detto Daniele Manca in dichiarazione di voto per il PD sulla fiducia al decreto Omnibus. “Abbiamo chiesto misure per contrastare la povertà, le difficolta’ sociali e la precarietà – ha aggiunto – La risposta è stata una lotta di potere nel mondo del calcio, un tema non certo prioritario per i problemi del Paese, e un bonus Befana anticipato a Natale. Una risposta che ha, tra l’altro, una visione patriarcale e medievale della famiglia, escludendo la pluralita’ delle famiglie”. “Sul fronte fiscale è incredibile come venga usato quasi un miliardo per favorire gli evasori fiscali, sottraendo risorse per aiutare famiglie e imprese. Siamo in presenza di una destra corporativa che non garantisce futuro ai giovani ne’ un piano industriale per il Paese”

Qui il mio intervento testuale

Signora Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, quando il Governo approva un decreto-legge e lo pubblica l’8 agosto sceglie la strada del non coinvolgimento del Parlamento. Sceglie la strada della confusione. Sceglie la strada della precarietà nel percorso di conversione di un provvedimento, che è stato definito omnibus, ma che in realtà affronta questioni corporative, tipiche della destra italiana, che tende a dare risposte individuali di fronte a problemi comunitari. Sceglie la strada della semplificazione, piuttosto che mettersi a lavoro per individuare misure urgenti che sarebbero necessarie e prioritarie per contrastare la precarietà, per aumentare i salari, per garantire diritti di cittadinanza fondamentali quali salute, formazione e istruzione.

Senza nulla togliere alle prerogative dei Presidenti delle Commissioni, è stato un percorso tortuoso, determinato da una maggioranza molto confusa, con grandi contraddizioni, che – a nostro avviso – è sempre capace di unirsi sugli obiettivi corporativi (il fisco, ad esempio) e – diciamoci la verità – su misure che hanno inevitabilmente un volto elettorale, anche quando sono sbagliate e precarie. A questa maggioranza interessa la comunicazione e non la soluzione dei problemi di questo Paese. Questo vale per il bonus Befana. 

È una maggioranza che ha mostrato il volto della confusione e della volontà di una lotta interna per occupare il potere. Diciamoci la verità, colleghe senatrici e colleghi senatori: un Governo che, di fronte al tema del calcio, su cui in discussione c’è non il merito di un emendamento, ma l’occupazione del potere, la gestione delle federazioni, mostra una lotta interna tra i partiti di maggioranza (non risolta), “va nel pallone” e fa mancare per ore i numeri nella Commissione bilancio, perché non è in grado di affrontare un tema banale e certamente non prioritario, non riesce ad affrontare i problemi del Paese e non ha alcuna idea dello sviluppo economico e sociale del futuro di questo Paese.

Ciò che mi sconvolge sempre, anche all’interno dei decreti-legge, è che non c’è mai un’indicazione chiara sul futuro del Paese, sulle priorità da affrontare. C’è sempre la soluzione di problemi corporativi, individuali, utili esclusivamente alla gestione del consenso e inutili a garantire un futuro al Paese. I nostri giovani, Presidente, continueranno a recarsi altrove se non troveranno in questo Paese speranza per un futuro nel quale intraprendere le loro iniziative occupazionali, formative, familiari.

Diciamocelo con grande chiarezza: che la destra abbia un volto corporativo a noi è chiaro, lo sappiamo bene. Ma lo vogliamo dire con forza, perché poi sottolineerò sul fisco due questioni molto semplici. Noi abbiamo avanzato – e ringrazio i colleghi del Gruppo Partito Democratico della Commissione programmazione economica, bilancio – proposte alternative, perché abbiamo un’altra visione del Paese, abbiamo altre priorità. Vi abbiamo chiesto di contrastare da subito le discriminazioni, le disuguaglianze, le fragilità, la povertà, le tante solitudini che si ampliano ogni giorno in assenza di interventi urgenti sui salari. Non ve la cavate coi dati sull’occupazione senza andare a guardare cosa c’è dentro quei numeri. Dentro quei numeri c’è precarietà, c’è solitudine, c’è insostenibilità, c’è impraticabilità a costruire la dimensione familiare.

Allora come ci rispondete? Ho ascoltato il collega Borghi: arriva il viceministro Leo a raccontarci l’importanza di un bonus Befana che va anticipato a Natale. Questa è la grande scelta di questo Governo. E lo fa nonostante le nostre richieste e la nostra disponibilità ad affrontare insieme la modifica dell’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, che è necessaria. Voi continuate ad avere una visione patriarcale e medievale della famiglia. Non andate da nessuna parte con queste misure, perché ampliano le discriminazioni e creano ulteriori conflitti.

Non basta, per le elezioni regionali, dire che si danno 100 euro a un nucleo familiare, che deve avere una moglie e un figlio a carico, senza andare a vedere bene quali sono le priorità e le aree di povertà e di solitudine, senza tener conto del fatto che oggi la famiglia in Italia è plurale. Dobbiamo parlare di famiglie. Dobbiamo parlare di luoghi nei quali la convivenza spesso è necessaria, perché non si hanno le condizioni per investire sul futuro di quel nucleo familiare; quel futuro che voi negate, visto che non state governando per le future generazioni, ma state governando esclusivamente con una visione trimestrale del consenso.

Lo dico con grande chiarezza: avete individuato modifiche al concordato preventivo biennale, Presidente, e il meccanismo di ravvedimento consente al contribuente di regolarizzare i mancati versamenti per gli anni dal 2018 al 2022, pagando un’imposta sostitutiva parametrata al punteggio di affidabilità fiscale. Per un mese avete nascosto gli impatti finanziari, agendo con un emendamento del Parlamento. Avete cioè evitato di metterci la faccia, come Governo, e di presentare un emendamento che avrebbe avuto bisogno della relazione tecnica sulle coperture. Avete introdotto le coperture domenica pomeriggio, all’ultima curva, quasi di nascosto e – lo dico, Presidente – dicendo al Paese una cosa vergognosa: usate quasi un miliardo di euro di risorse di finanza pubblica per agevolare l’evasione e l’elusione fiscale, anziché destinarlo ad aiutare le famiglie, a sostenere gli enti territoriali, ad accelerare gli investimenti e a garantire un futuro comunitario a questo Paese.

Insomma, potete usare tutti gli aggettivi che volete (“concordato preventivo”); potete usare il meccanismo del ravvedimento; potete introdurre qualsiasi declinazione sul piano lessicale, ma non potete, per ragioni di responsabilità e di trasparenza nei confronti del Paese, confondere che questa è una misura che legittima un condono e costa alla finanza pubblica, sottraendo risorse per aiutare le famiglie e le imprese di questo Paese e continuando, Presidente, ad avere un carico insostenibile tutto poggiato sul lavoro e le pensioni. Come faremo a garantire salari più alti, se continuerete a lasciare tutto il peso fiscale sul lavoro e sulle pensioni, ampliando una forbice che compromette perfino il pilastro fondamentale della progressività, dell’equità fiscale e della legalità?

Tante cose le abbiamo fermate, fortunatamente, sul fisco. Sono stati fortunatamente respinti tanti emendamenti, che addirittura avrebbero voluto annullare l’iter penale nel momento in cui si conclude e si completa il debito con l’Erario. Ma quali volete che siano le barriere per pagare le tasse e per non evadere, se addirittura volete eludere il meccanismo che non pagare le tasse è un reato? Vorrei dire con grande chiarezza che tutto questo fortunatamente l’abbiamo fermato, anche attraverso la nostra opposizione e le tante nostre proposte.

Avete affrontato il tema della ZES unica, Presidente, sottraendo risorse dal fondo complementare. Avete, cioè, introdotto nella ZES unica meccanismi che non saranno più in grado di andare ad affrontare bene il tema delle aree interne e della riduzione delle disuguaglianze territoriali. E avete cancellato misure che erano previste utilizzando le risorse del fondo complementare, come gli accordi per l’innovazione e la costruzione e il miglioramento penitenziario delle carceri per gli adulti e i minori. Avete sottratto risorse ai piani urbani integrati. Avete, cioè, fatto dei tagli sul futuro del Paese e sulle priorità. E non ho bisogno di aggiungere altro sulle condizioni delle carceri in questo Paese. Tagliate le risorse che nel fondo complementare erano destinate a quegli interventi. Ora capisco tutto e capisco che siate di fronte a una sfida importante, la nuova governance europea, ad affrontare la quale mi sembra non siate preparati. Avremo tempo, la prossima settimana, di mettere a fuoco bene il fatto che anche lì state scegliendo le priorità sbagliate.

Credo, Presidente – e mi avvio alle conclusioni – che non possiamo dare fiducia a un Governo che sceglie di non governare e che nega il futuro a questo Paese. Noi abbiamo scelto di votare contro questo provvedimento perché non garantisce né un futuro alle giovani generazioni, né un investimento sull’impresa e sul lavoro, né una visione di un piano industriale capace di affrontare le transizioni come un’opportunità e non come un peso. Questa sfida non la state affrontando e state lavorando esclusivamente su meccanismi corporativi individuali utili per il consenso, ma negativi per il futuro del Paese. 

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