Questa domenica per “Le Grandi Interviste” ho avuto il piacere d’intervistare il Senatore Daniele Manca, Sindaco di Dozza e Imola, Consigliere provinciale e regionale, oggi Senatore del Partito democratico. Buona lettura!
Gentile Senatore grazie per aver accolto il nostro invito lei è una grande personalità politica, è stato Sindaco del piccolo Comune di Dozza e poi Sindaco della grande città di Imola, è stato consigliere Provinciale, Regionale e oggi Senatore della Repubblica.
E’ l’uomo del bilancio perché lei coordina, presiede il gruppo del PD in commissione bilancio ed è uno dei più grandi conoscitori della materia di bilancio quindi vogliamo chiederle subito: come potrebbe raccontare ai nostri lettori come è fatto il bilancio dello Stato per grandi linee, per grandi cifre?
La legge di bilancio rappresenta lo strumento di politica economica più importante, segna l’identità delle proposte del Governo e definisce il limite di spesa e l’entità delle entrate. É il cardine dei lavori Parlamentari. La previsione di spesa e di entrata in termini di competenza per l’anno 2021 ammonta a circa 1.061 miliardi di euro, con un aumento del 18,2% rispetto al 2020.
Le spese correnti previste sono pari a 661,6 miliardi, mentre quelle in conto capitale si attestano a 111,9 miliardi. Le spese finali di competenza nel 2021 ammontano pertanto a circa 773,5 miliardi. Su questi numeri operano le diverse missioni. Ovviamente i nuovi saldi di finanza pubblica incorporano la gestione della pandemia e mai avremmo potuto immaginare un così ampio incremento del debito e della spesa pubblica.
In questa pandemia Senatore abbiamo accumulato un’altra montagna di debito che si accompagna al debito già pesante che avevamo, questo debito secondo lei è sostenibile e quali sono le politiche per ridurlo gradualmente nel corso dei tempi?
Il debito pubblico italiano ad aprile 2021 ha superato i 2.680 miliardi di euro, cresciuto in un anno di oltre 211 miliardi; è evidente che la sua sostenibilità si determina solo in presenza di una crescita strutturale, non basterà il rimbalzo del Pil nel 2021 previsto al 4,2%, è indispensabile con le riforme e con l’attuazione del PNRR recuperare produttività tenendo in considerazione che i 2/3 del PNRR sono indebitamento netto. Anche per ridurre il debito è fondamentale portare la crescita del Pil strutturale al di sopra del 2%, si potrà così incrementare l’avanzo primario. In poche parole possiamo dire che siamo condannati a crescere per qualificare gli investimenti per la scuola, la formazione, la salute e rendere sostenibile il nostro debito.
Spesso sentiamo parlare di giovani e di donne che sono le parti della società più colpite e a cui dovremmo indirizzare la nostra prioritaria attenzione ma ci dica concretamente che cosa si sta facendo e che cosa si può fare per sostenere realmente concretamente le nuove generazioni e il mondo femminile?
Se vogliamo crescere, dobbiamo togliere l’Italia dai suoi problemi strutturali due tra i più profondi sono rappresentati da un basso tasso d’occupazione femminile e da un altissimo tasso di disoccupazione giovanile. Sono questioni fondamentali e trasversali che devono diventare politicamente e culturalmente centrali, oserei dire la sfida nella sfida. Sono in corso importanti investimenti sul piano dei servizi per le famiglie, dal piano nazionale per il potenziamento dei nidi all’assegno unico universale per i figli, sul piano della fiscalità anche la relazione approvata dalle commissioni finanza di Camera e Senato per la riforma del fisco, individua fiscalità di vantaggio per stimolare le assunzioni di giovani e donne. E’ il cardine della proposta del PD contenuta anche nel piano nazionale di ripresa e resilienza, In Italia deve ritornare normale progettare una famiglia e far nascere un figlio altrimenti perdiamo di vista il nostro futuro.
Sul tema dell’impresa, dei commercianti, del turismo, della ristorazione, del termalismo del terzo settore questi sono i settori che sono stati più colpiti dalla pandemia, il Pd sembra a volte distratto, Lei cosa pensa? Lei che cosa propone? Lei ritiene che questi debbano essere i settori importanti e interessanti anche per una forza di centrosinistra quale il Partito Democratico?
Le famiglie le imprese sono i pilastri di una comunità, non c’è il Pd se si trascura anche una sola delle componenti. L’impresa è fondamentale, occorre riconoscerne il ruolo, essere consapevoli che il lavoro lo si produce con gli investimenti e che attrarre investimenti industriali di grande e piccola dimensione è fondamentale per il paese. Il Pd ha lavorato per garantire le risorse necessarie per accompagnare il paese fuori dalla pandemia, abbiamo sostenuto le imprese, abbiamo tutelato il lavoro. Nel dl sostegni approvato in senato abbiamo concentrato il lavoro del gruppo proprio nell’abbattimento dei costi fissi per le piccole attività economiche, bar, ristoranti, artigiani, albergatori; lo considero importante proprio per recuperare un dialogo con tanti settori economici che in passato seguivamo con alcune resistenze ideologiche. Aiutare questi settori significa promuovere occupazione.
Sarà prorogata la validità dell’eco bonus per le strutture edilizie?
Il Pd è favorevole alla proroga fino al 2023, il super bonus 110% si è dimostrato utile per famiglie ed imprese e al netto di ulteriori semplificazioni necessarie funziona e piace, è una spinta per la crescita e per gli investimenti oltre che un contributo fondamentale per l’ambiente.
Abbiamo parlato di spesa, avremo tantissimi denari da spendere che ci dà l’Unione Europea veramente tantissimi miliardi da spendere ma varrà non soltanto spenderli tutti ma spenderli bene. Che cosa significa Sen. Manca spenderli bene;
Spenderli bene e nei tempi previsti è indispensabile per l’Italia, non possiamo fallire. Realizzare progetti che abbraccino il futuro, dalla transizione digitale a quella ambientale senza tralasciare quella sociale renderanno l’Italia più competitiva e lo sviluppo sostenibile; la transizione energetica genererà nuova occupazione. Il PD è al lavoro per rilanciare gli investimenti pubblici e privati nella legalità, per programmare un’Italia più veloce, più competitiva con meno burocrazia. Vincere questa sfida significa rendere strutturale il volto nuovo dell’Europa, realizzare la riforma del patto di stabilità orientata a promuovere una nuova crescita economica, rivedendo la classificazione della spesa con Eurostat per potenziare gli investimenti nella formazione e nella salute. Le risorse umane nella società della conoscenza vanno formate per garantire speranza e futuro. Queste secondo me sono le radici del Partito Democratico che si fondano su un nuovo Europeismo.
Lei è stato il sindaco di una città importante, Imola, la città di Andrea Costa primo deputato socialista d’Italia. Sarà una grande emozione essere stato sindaco di questa città e che cosa porta con sé nel suo cuore degli ideali socialisti di Andrea Costa?
Fare il Sindaco resta un’esperienza straordinaria che porto nel cuore, farlo per dieci anni nella città di Andrea Costa mi ha consentito di approfondire le radici del riformismo popolare, di un impegno politico sempre orientato al miglioramento della qualità della vita dei cittadini senza produrre tensioni sociali attraverso la promozione della dimensione comunitaria. La cultura dell’orgoglio municipale per rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità ha profonde connessioni con l’esperienza di Andrea Costa che traghettò il partito anarchico nella dimensione sociale oltre che socialista. Nel rappresentare una comunità e nell’organizzare i servizi alle persone, rigenerare le città per continuare a crescere è il cuore del riformismo popolare.
FONTE: GIANNIPITTELLA.COM