Salvaguardare il lavoro, non lasciare le persone da sole sono azioni indispensabili per spingere l’economia italiana fuori dalla crisi pandemica. Aver lavorato in questi anni di crisi pandemica con la Cassa Covid e con tutti gli strumenti per proteggere il lavoro dipendente ed autonomo, senza alcuna distinzione, nella prospettiva dell’universalità del diritto al lavoro, è stata una scelta politica lungimirante, che noi rivendichiamo in piena sintonia con le nostre radici. Quando si è si è di fronte ad una crisi di impresa o a processi di ristrutturazioni delle dotazioni organiche, prima di attivare le procedure di licenziamento si utilizzano al meglio gli ammortizzatori sociali. Aver reso possibili, senza oneri per le imprese, due mesi di Cassa Covid è una decisione giusta, che condividiamo, utile all’imprese ed indispensabile per non
lasciare soli i lavoratori, una scelta che deve unire non dividere. Ora il nostro sguardo va orientato alla riforma degli ammortizzatori. L’enorme cambiamento in atto nella società e nella economia offre nuove opportunità che si aprono nella transizione digitale ed ambientale. Nuove politiche attive, un reddito di formazione al posto di una assistenza passiva. Sono modalità con le quali è necessario lavorare da subito per aprire la stagione delle riforme. Ecco perché dalla riforma degli ammortizzatori sociali arriverà un utile contributo alla crescita, all’affermazione dei diritti universali nel lavoro.